I disturbi d’ansia sono generalmente caratterizzati da paura, preoccupazione o timore, tali da interferire in maniera significativa con le attività quotidiane e\o essere spropositati rispetto alle circostanze.
La paura è una delle emozioni di base, comune al genere umano ed animale, che ci aiuta a captare i segnali di pericolo che percepiamo dall’ambiente che ci circonda.
Nei bambini e negli adolescenti solitamente le risposte fisiologiche a segnali percepiti come pericolosi riguardano le seguenti macro-aree:
- Nei bambini da 1 a 3 anni: La separazione dalle figure di riferimento, specialmente in luoghi estranei,
- Nei bambini dai 3-4 anni è frequente la paura dei mostri e degli insetti,
- Con l’avanzare dell’età possono emergere la paura della morte e\o la paura di ferirsi,
- Con l’inizio della preadolescenza alcuni ragazzi possono reagire a situazioni nuove con preoccupazione,
- In adolescenza è frequente la preoccupazione per situazioni che prevedono un’esposizione, soprattutto se riferita al gruppo dei pari.
Queste paure non sono sintomi di un disturbo.
Nei bambini e negli adolescenti l’ansia si manifesta principalmente con preoccupazioni relative agli impegni scolastici o alle prestazioni in generale, come gli impegni sportivi, o gli impegni sociali.
Può essere presente una tendenza al perfezionismo che genera uno stato di tensione, che può causare o un impegno eccessivo o comportamenti di evitamento.
Tuttavia, se i bambini o i ragazzi diventano così ansiosi da evitare o non riuscire a svolgere le attività della loro quotidianità, potrebbero avere un disturbo d’ansia. Ad un certo punto dell’infanzia, circa il 10-15% dei bambini può soffrire di un disturbo d’ansia.
Secondo R.Rapee (2001), professore e ricercatore presso La Royal McQueire University (Australia) i fattori in grado di determinare l’insorgenza e il mantenimento dei disturbi d’ansia in età evolutiva sono tre:
- i fattori genetici
- il temperamento del bambino
- i fattori ambientali, i quali comprendono lo stile educativo genitoriale ed eventualmente l’ansia del genitore.
Come negli adulti, anche nei bambini l’ansia può manifestarsi sia con pensieri definiti “catastrofici”, relativi quindi a previsioni negative, sia attraverso sintomi fisici quali nausea, mal di testa, mal di pancia ecc.
I principali campanelli d’allarme per l’insorgenza di un Disturbo d’Ansia sono:
- sensazione di irrequietezza
- difficoltà di concentrazione
- continue richieste di rassicurazioni
- paura di sbagliare
- vuoti di memoria
- autocritica
- presenza di sintomi fisici quali mal di testa, mal di pancia ecc.
L’ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici possono causare disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, scolastico, o di altre aree importanti. Il bambino o ragazzo con disturbo d’ansia può vivere costantemente un vago sentimento d’oppressione, “un peso”, associato ad un atteggiamento di attesa di un avvenimento vissuto come spiacevole e imprevisto.
Quali sono i disturbi d’ansia:
Il DSM 5, Manuale diagnostico di riferimento per la diagnosi dei disturbi psicologici, identifica le seguenti categorie diagnostiche per i disturbi d’ansia:
- Disturbo d’ansia di separazione
- Mutismo selettivo
- Fobia specifica
- Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
- Disturbo di panico
- Specificatore dell’attacco di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
- Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
- Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica
- Disturbo d’ansia con altra specificazione
- Disturbo d’ansia senza specificazione
Diagnosi
Il Disturbo d’Ansia, come per tutti i disturbi psicologici dell’età evolutiva, necessita di un’accurata valutazione clinica che coinvolge sia il bambino o il ragazzo, che la famiglia. Il più delle volte è accompagnata da test diagnostici specifici che supportano ed approfondiscono il quadro diagnostico.
I principali criteri diagnostici che si valutano e si tengono in considerazione sia a livello quantitativo che qualitativo per la diagnosi di Disturbo d’Ansia sono:
- Persistenza della sintomatologia per un periodo maggiore ai 6 mesi
- Presenza di strategie di evitamento
- Paura o ansia sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione e al contesto socio-culturale.
- Compromissione del funzionamento personale e sociale del bambino o ragazzo.
Trattamento
Un’iniziale valutazione clinica e diagnostica ed un’analisi funzionale del comportamento del bambino permettono la definizione di un percorso di trattamento adeguato al paziente e all’ambiente in cui vive. Per questo motivo i trattamenti proposti possono essere di varia tipologia ed indirizzo quali:
- Terapia cognitivo comportamentale,
- Terapia Familiare
- Parent traning
- Terapia di Gruppo
Suggerimenti di lettura
https://www.quotidianosanita.it/
DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014